Racconto in otto minuti per 1000 parole, circa…
«Mi chiamo Garion e sono uno stregone… Al vostro comando invocherò l’alito del drago d’argento a forgiar la spada del destino… Che non sia il sangue di una casata antica a controllare il destino degli uomini, ma l’impeto senza macchia del dio fatto bambino, divenuto uomo, rivelato re, guidato dalla spada del drago… Garion ha udito! la vostra parola, miei signori, è un impegno per me… nuqneH nuqneH pu’HIch ‘agh tlhuH…» «…vai con la nebbia…»«…choH wa’lIS ‘Iv raS meH cha’! be’ Reh wa’lIS ‘Iv raS meH cha’! parmaqQo”a’…»«…e stop!»«…nuq…»«Stop! »
« Stop! ho detto stop »«…neH.»«Garion Garion. Basta! Immobile! Non te perdere la posizione che so guai, eh? Alex? Alex! Fammi vedere il monitor. Ottimo ottimo. Le luci sono perfette, guarda che ombre sotto gli occhi, guarda er sudore sulla fronte. Però però, Alex vedi sto fumo nel finale, mentre fa i gargarismi… non dovrebbe essere più densa? Cioè, l’alito del drago dovrebbe essere denso per forgiare una spada, no? Altrimenti che spada del cavolo viene con la scigera di Milano? Andrè? Andrè? Sparisce sempre quello, con la Simo ci scommetto.»«È dietro di te»«Andrè Andrè bello e bravo il mio sceneggiatore. Allora, il problema è la fiatella.»«La fiatella?»«Se, se, l’alito del drago, la fiatella. Come dovrebbe essere? Argento liquido, no? Per forgiare la spada!»«L’alito d’argento?»«Essí! essí! Lo dice la battuta… Leggi Andrè, rileggi un po’ che sta scritto Pagina 5 riga 12.»«…stregone… Invocherò l’alito del drago a forgiar la spada »«Hai Sentito? Hai sentito! La fiatella forgia. Il fumo lo dobbiamo far più denso? No? No?»«Mah no! Dopo dice “Che il drago compia il suo destino” È il drago, non l’alito. »«Umm… Non la fiatella, ma il drago? Ma qui cambia tutto. Ennó! Ennò! Mica si era parlato di drago nella scena. Simona Simona, dove sta quella.»«Simona sta in ufficio »«In ufficio? In ufficio a farsi sbatacchiare dalla Franci. Qui stamo a fá la storia del cinema e quella sta in ufficio.»«Ma è la contabile»«Embè? Er cinema si fa in studio, mica in ufficio. Vabbe la chiamo… Simó? Simó? Bella mia carissima, lo sai quanto ti amo, no? Senti, ma che budget ciò per il drago?»«Drago?»«Si si il drago. Pagina 5 riga 12. Leggi Andr軫che il drago compia il suo destino»«Hai sentito? Hai Sentito? C’è un drago che fà na spada, roba grossa. Che budget ciò per il drago mistico fabbro?»«Non c’è nessun drago in budget. Troppo caro. Lo avevamo sostituito con la nebbia.»«La nebbia… nebbia?»«Si, la nebbia.»«Andrè, Andrè, ma che sceneggiatura m’hai fatto. Non ci stò a capì un cazzo. E’ un fantasy, senza drago, ma con la nebbia! A me sembra un documentario sui navigli di milano»«Ma guardi che è tutta na cosa figurata, che non sapendo che cosa inventarsi dicono che nella nebbia avvengono cose, si incontra gente, spade che appaiono, che scompaiono. In fondo è solo un fantasy, e fan fare tutto lo stregone, che sono io, no?»«Chi ha parlato?»«Io, lo stregone»«Andrè! Andrè! Ma che staddì questo? Come se chiama?»«Sandro Boccoli»«Sandrì, Sandrì! Ma che cazzo stai a dì. A Harry Potter te devi sta zitto e fermo»«Casomai Gandalf»«Zitto, ho detto! E fermo, che se perdi l’allineamento, dovemo rifà la scenografia. Simó? Simó? Il cambio scenografia è in budget?»«No. Solo una al giorno.»«Sandrì Sandrì bello? Una! La posa finisce quando cambi scena. Quindi, fai er mago e stai in scena fermo, e zitto! Andrè? Andrè? Che cazzo sta a di questo? Figurato che?»«Ha ragione. La nebbia serve per nascondere i dettagli, Non avendo Thor in budget, facciamo che nella nebbia avvengono cose, si vede gente, le spade appaiono e poi scompaiono. Come dice lui, In fondo è solo un fantasy!»«Andrè, Andrè, in fondo è solo un fantasy? Ma che stai a dì?»«Ma che dovevo prevedere? Due fabbri con la fucina a martellare la spada? E poi il fuoco, i permessi, i vigili del fuoco, l’assicurazione.»«Simó Simó? Ma che due fabbri li abbiamo in budget?»«…»«Vabbè. Vabbè. Quindi? Non famo vede niente?»«Abbiamo la nebbia, e lo stregone»«A nebbia! A nebbia! Ma che è credibile che nella nebbia ce stanno i fabbri, er foco e pure tu sorella?»«Ma certo che è credibile! Ma non lo vedi che con sta nebbia non se vede un cazzo in sto studio?»«Sandrì Sandrì! Parli e te movi. Giuro che se il film viene nu schifo per la nebbia che non nasconde il fuoco dei fabbri del drago, te rovino. Andrè Andrè che dici? Lo rovina?»«Ma non che non lo rovina.»«Simó, Simó, lo rovina?»«Ma non che non lo rovina.»«Ho capito. Ho capito. Semo rovinati. Però qualcosa glie la dovemo fa vede a sti poveri disgraziati a cui piace il fantasy. Andrè Andrè che abbiamo domani? »«Domani abbiamo la scena dell’alito, pagina 12 riga 3“e l’alito del drago entrò nello stregone, che librandosi nel cielo, sciolse la roccia con le sue saette e con le mani modello la spada”.»«Simó Simó, secondo me le saette non le abbiamo nel budget, è?»«No. Sempre solo nebbia e il Boccoli»«Sandrì? Sandrì bello! Domani glie facciamo vede che stregone che sei. Simó Simó, ma un fallo d’agento c’è le abbiamo nel budget?»«Ció il dildo di siffredi della Franci» «Sandrí Sandrì, hai sentito. Gli facciamo vede l’alito che scompare e ricompare nello stregone, bello mio, così impari a star fermo. Ma non te preoccupà, sai com’è nella nebbia avvengono cose, si vede gente, cazzate così. Abbelli belli, annamo a casa va. Acciao Boccoli mio.»