Leggi un libro. Mettiti in ascolto.
Oggi vi presento «Mille scarpe da lucidare di Deborah Rossi»
Ci sono racconti che nascono filtrando i sentimenti, le paure e i sogni che vestite con l’abito buono della letteratura, infine diventano romanzi. Ci sono altre storie che vanno raccontate semplicemente senza fronzoli ne filtri perché esigono di essere trasmesse così come sono, perché bastano a loro stesse. Proprio come il libro “Mille scarpe da lucidare” di Deborah Rossi.
L’autrice ci presenta semplicemente la piccola Deborah, senza approfittare della tragicità della situazione e affondare la lama nella gola del lettore per strappare lacrime facili. Anzi, proprio grazie nell’assenza di malizia nell’autrice il personaggio esce dalle pagine e ci arriva nella sua drammatica sincerità. Entriamo così nell’istituto Mather Orphanorum di Cercemaggiore; assistiamo all’educazione sentimentale delle orfane raccontata dal punto di vista della bambina Deborah che cresce perché deve e accetta ciò che le viene imposto senza capire, senza avere alcuno strumento per potersi ribellare e pagando, anzi, ogni sua debolezza.
Ne sarebbe potuto uscire un semplice romanzo. Per fortuna, invece, abbiamo potuto leggere di una persona incredibile.